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Inizia oggi, con questo articolo, il blog del nuovo sito di Studio Siri. Ogni testo sarà legato al mondo della ristorazione, formando un ideale percorso formativo tra teorie, esperienze vissute e notizie interessanti.

 

Possedere e gestire un ristorante è una delle attività più faticose e snervanti. Ma anche una di quelle più gratificanti, se tutto va bene.

Cominciamo con la definizione dell’argomento di cui intendo scrivere: le attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande. Espressione burocratese che per praticità riassumerò nel seguito con: ristorante. Non affronto, al momento, le varie sfaccettature della parola, né le varie tipologie esistenti, dal bar alla trattoria, dall’osteria al locale di lusso, passando per la pizzeria.

Chiarito il tema, i primi concetti che mi stanno a cuore e sono propri della mia filosofia sono due:

-          - il ristorante è un’azienda;

-          - il ristorante richiede passione.

Il ristorante è un’azienda. Non bisogna mai dimenticare questo aspetto fondamentale. Ogni attività economica ha la finalità di soddisfare i bisogni dei propri clienti e remunerare l’imprenditore. Succede spesso che, sulla scia dell’emotività, alcuni ristoratori dimentichino una, o peggio entrambe, queste basi. E’ impensabile infatti che non ci si rapporti all’azienda con il giusto approccio mentale. Non funziona bene, specialmente nel lungo periodo, il ristorante dove una delle due componenti pesi più dell’altra. Il cliente non è il solo che deve essere contento, di contro neanche il ristoratore deve essere l’unico soddisfatto con il portafoglio pieno.

Il ristorante richiede passione. Ebbene si, anche nelle catene in franchising più spinte e performanti, all’inizio c’è voluta la passione. La partecipazione emotiva a quello che si fa, soffrendo nei momenti più faticosi, ma gioendo in quelli migliori. Questa è la passione che tutti dovrebbero porre in un’attività di ristorazione. La sola razionalità ed il freddo calcolo, seppur indispensabili, non sono sufficienti per partire. E forse neanche per andare avanti a lungo.

 

“In medias res stat virtus” (trad. La virtù sta nel mezzo)

 

(vedere anche:

http://www.gamberorosso.it/it/news/1045218-il-valore-di-uno-chef-se-il-ristorante-e-un-azienda-chi-fattura-di-piu-la-classifica

http://www.lacucinaitaliana.it/lcipro/index.php/2013/09/la-passione/ )

 

Francesco Siri